Anniversari
Divertiamoci
(da 25 anni)
Venticinque anni da celebrare per la rassegna “Divertiamoci a Teatro”, organizzata da Fita Venezia.
Un traguardo che rende ancora più speciale la stagione 2019-2020, che ha già messo a segno alcuni spettacoli tali da evidenziare l’intenzione di concedere una formula godibile ma originale, fidelizzando un pubblico che negli anni ha imparato ad appassionarsi anche per la presenza di spettacoli distanti dal teatro tradizionale.
Al teatro Momo di Mestre sono già stati applauditi due dei quattro lavori di Goldoni previsti nel cartellone (“Un curioso accidente” della compagnia Gruppo Teatrale La Bottega e “I due pantaloni” della compagnia Teatrale Sottosopra) come pure un lavoro di Luigi Lunari (“Tre sull'altalena”) messo in scena dal Teatro del Corvo. Particolare interesse ha suscitato anche uno spettacolo tutt’altro che canonico come “De amor e de altri strafanti” di Giovanna Digito, proposto dal Teatro delle Arance.
“L’intenzione principale della rassegna è da sempre la stessa - evidenzia Gianni Visentin, presidente di Fita Venezia - e cioè diffondere l’arte teatrale in tutte le sue forme, come da principi istituzionali Fita. Le linee guida per il confezionamento del programma sono, naturalmente, la qualità, oltre al tentativo di individuare un ventaglio di proposte che contempli sia i classici che i moderni. Da ottobre 2019 a marzo 2020 saranno ben undici le compagnie offerte al nostro pubblico, una selezione che non si ferma certo alla sola Venezia ma spazia in tutto il Veneto spingendosi quest’anno fino in Lombardia. Ci fa molto piacere la presenza di un lavoro di Lunari, una presenza che vuole ricordare anche l’importanza di questa figura così generosa nel fornire a tante compagnie Fita preziosi consigli per migliorare il proprio lavoro. Uno dei nostri intenti è mostrare a un pubblico per buona parte legato al teatro del passato che ne esistono forme diverse ma altrettanto interessanti, così che possano confrontarle tra loro e capire non soltanto cosa piace ma cosa è oggettivamente valido”.
La soddisfazione per la rassegna riguarda anche la location, che negli ultimi dieci anni è il teatro Momo: “Inizialmente il Momo era penalizzato rispetto alla struttura precedente, perché ubicato in tutt’altra zona - prosegue Visentin -. Ma gli spettatori, dopo alcune edizioni arrancanti, hanno finito col premiarlo e oggi dei 220 posti disponibili tra platea e piccola galleria ben 110 sono già riservati ad abbonati. Questo rilancio del Momo gli ha permesso di venire impiegato con successo anche per altri spettacoli. L’unica difficoltà che incontriamo, nell’ambito organizzativo, concerne invece l’informazione: oggi come oggi, nonostante internet permetta una comunicazione apparentemente più veloce e diretta, un’informazione davvero capillare rispetto alla rassegna è più difficile che in passato. La ragione sta nel fatto che il pubblico è costantemente sommerso da sollecitazioni commerciali e spesso, in quel disturbante ronzio di proposte fasulle, quelle valide finiscono per finire in secondo piano”.