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Festival

31ª Maschera d'Oro:
riflessioni (positive)

Si sono spenti i riflettori sulla 31ª edizione del Festival nazionale Maschera d’Oro, promosso da Fita Veneto e vinto dalla compagnia Soggetti Smarriti” di Treviso con “Tramonto” di Renato Simoni.

E in attesa di accendere quelli dello splendido Teatro Olimpico grazie all’abbinato Premio Faber, messo in palio da Confartigianato Imprese Vicenza, vale la pena fare un bilancio di questa stagione con il presidente del Festival, Aldo Zordan.

aldo zordan inA sipario chiuso, dopo sette appuntamenti di concorso e una serata di gala per le premiazioni, possiamo tracciare un giudizio sulla Maschera d’Oro 2019?
Penso sia assolutamente positivo. Il livello artistico delle rappresentazioni è stato molto alto, a detta sia del pubblico che della giuria: è stato uno di quegli anni in cui la commissione si è trovata tra le mani sette spettacoli tutti qualitativamente eccellenti, e usciti da una selezione già difficile in partenza, a conferma di come il nostro festival sia “rispettato” (non voglio dire “temuto”) dalle compagnie, che non vi si iscrivono a cuor leggero ma dopo attenta riflessione.

Notevole anche la varietà degli spettacoli...
È una delle qualità del nostro festival, che ha sempre proposto una grande scelta in fatto di generi, di autori, di titoli. Quest’anno abbiamo avuto un musical, un classico di Pirandello e uno di Eduardo, un lavoro di Garcia Lorca, un allestimento vicino al cabaret musicale tedesco, una commedia di Goldoni e un dramma del veneto Simoni. Decisamente un ventaglio di proposte niente male.

Restiamo al lavoro di Simoni, “Tramonto”, che ha vinto la Maschera: è un esempio significativo di quel teatro meno frequentato di cui il mondo amatoriale è custode privilegiato...
Questo testo ha avuto allestimenti anche di spessore, ma certamente non è presente sui palcoscenici tanto quanto meriterebbe. E così è per altri lavori e autori della drammaturgia veneta (ma regionale in senso lato), a volte lasciati in ombra, a volte del tutto dimenticati. Per loro le compagnie amatoriali rappresentano un’occasione straordinaria di recupero e visibilità. Nel caso di “Tramonto”, grazie ai Soggetti Smarriti quest’opera e il suo autore sono stati fatti conoscere al grande pubblico della Maschera d’Oro e ora, per merito del Premio Faber di Confartigianato, arriveranno addirittura sul palcoscenico del teatro coperto più antico del mondo: l’Olimpico di Vicenza.

interno pubblicoContinuiamo a parlare di pubblico. Com’è quello della Maschera d’Oro?
Poco fa l’ho definito “grande”: una definizione senz’altro calzante sia dal punto di vista quantitativo, considerati i ripetuti sold-out e i tanti affezionati abbonati che, ormai, si confermano di anno in anno prima ancora di conoscere il programma; ma un pubblico “grande” anche per qualità, per senso critico, maturità e capacità di cogliere il valore di uno spettacolo indipendentemente dal genere proposto. Basti dire che quest’anno il premio del pubblico è andato al Nuovo Teatro Stabile Mascalucia per “Yerma”, un dramma di Federico Garcia Lorca che certo non è particolarmente agevole, né per tematica né per struttura: insomma, che sia brillante o drammatico, che porti al riso o al turbamento, uno spettacolo di qualità va premiato e il nostro pubblico lo premia.

Un bel rapporto con il pubblico e un bel rapporto anche con i partner. Come ci riuscite?
Credo che, come Federazione, negli anni siamo riusciti a costruire una relazione di fiducia con istituzioni e altre realtà attive nel territorio: da parte nostra abbiamo messo in campo serietà, capacità di progettare e concretizzare, presenza capillare e organizzazione; dall’altra parte abbiamo trovato persone (termine che non uso a caso, perché sono sempre le persone a far succedere le cose, se ci mettono volontà e impegno) con le quali iniziare e, nel tempo, far crescere un dialogo aperto e costruttivo, in grado di trasformarsi in opportunità culturali per il territorio che nel contempo – non mi stancherò mai di ripeterlo – si traducono anche in significativi risultati economici.

interno Bonomo okCon un vostro partner, tra l’altro, quest’anno festeggiate anche un anniversario speciale...
Venticinque anni di collaborazione con Confartigianato Imprese Vicenza: un’intesa che fin dalla nascita è stata segnalata come esempio virtuoso di vicinanza e condivisione fra mondo dell’arte e mondo dell’impresa. Tra noi ci sono affinità forti e autentiche: nasciamo entrambi dalla gente e l’azione di entrambi si incarna profondamente nel territorio di cui siamo parte vitale. Siamo fieri e grati di questa amicizia basata su valori comuni. Continueremo a portarli avanti insieme, con convinzione e passione.

 

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